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I MILLE VOLTI DI DIABOLIK (Panini)

Cartoni Animati

EDICOLA NEWS: LE RECENSIONI nr. 277

in collaborazione con Edicola Birra Fumetteria

album: I mille volti di Diabolik (Panini)

figurine: 276 (1-276) + 50 card (C1-C50)

starter pack: album + 3 bustine 4,90€

box: 36 bustine (4 figurine + 1 card per bustina) 1,00€ cad.

“Houston, abbiamo un problema”. Poche settimane fa abbiamo recensito con un certo entusiasmo l’album celebrativo dei 60 anni di Spider-Man, additandolo a potenziale album dell’anno nella nostra classifica 2022, lasciandoci solo col dubbio che, chissà, c’era ancora tempo, anche in casa Panini, per superare una già ottima collezione. Attenzione, forse ci sono davvero riusciti.

Diabolik è un personaggio icona del fumetto, non solo italiano, ha un seguito di fan fedeli e centinaia di migliaia di persone, sia uomini che donne, bene ricordarlo, che lo hanno letto e che magari, anche a distanza di anni, se capita di rifarlo, non si tirano indietro. Infine ci sono i collezionisti, Diabolik ne ha tanti, grazie anche al suo fan club tra i più longevi e attivi in Italia.

Questo album è per tutti loro, meglio, per tutti noi. E’ un album che trasuda mito e passione, curiosità e storia del fumetto, un lavoro sicuramente fatto a 4 mani, dove l’editore Astorina si è messo al tavolo con lo staff Panini, che di figurine ne sanno giusto un po’ ed hanno pensato “creiamo qualcosa di cui andare orgogliosi” e che, anche o soprattutto, sia un omaggio non solo al fumetto ma al suo affezionato pubblico.

Il risultato è ottimo, già l’album precedente si era dimostrato un buon prodotto, questo lo supera, ampiamente, pur mantenendo una linea editoriale molto simile. Stesso numero di figurine, stesso formato delle stesse, speciali sempre argentate e brillanti, le sagomate.

L’impostazione enciclopedica dell’album la si nota sin dalle prima pagine, dove troviamo riferimenti alla nascita del personaggio, ai grandi attori dell’epoca dai quali è stato preso spunto, come sempre accade, almeno fino a pochi anni fa, con i personaggi del fumetto italiano. Sapevate che la bellissima Eva Kant prende ispirazione dalla principessa di Monaco Grace Kelly?

Sono disegni interessanti, dove traspare anche un tratto acerbo, un Diabolik alle prime armi anche per i fumettisti che lo seguiranno negli anni. Del resto è prassi per tutti i personaggi dei comics, provate ad andare a vedere le prime storie dei supereroi, di Tex, di Asterix o anche dei Peanuts.

Interessanti le pagine dedicate ai singoli protagonisti, incredibile come un fumetto possa durare senza in realtà uscire dagli schemi creati sin dagli anni ’60, rinnovandosi certamente, ma non rinnegandosi. Ecco quindi la doppia coppia, Diabolik e Eva Kant, Ginko e Altea. Per ognuno di loro una carrellata attraverso anche le interpretazioni dei vari disegnatori. A questa non poteva che aggiungersi, naturalmente, la mitica Jaguar, dove trova spazio anche la sua alter ego, la Citroen DS dell’ispettore.

Apprezzabile in generale la scelta delle stesse figurine, un lavoro sicuramente non semplice, tantomeno immediato. Troviamo immagini che per tanti sembreranno anche inedite, non è una scelta di comodo, è una opportuna volontà di raccontare il personaggio, dai suoi inizi, arrivando fino ai tempi dell’Isola di King, quando ancora Diabolik non era .. Diabolik.

Nell’album troviamo ben due storie a fumetti, da completare con le figurine sagomate, un impegno extra per attaccarle correttamente, bene. La prima di queste storie è inedita, scritta da Mario Gomboli, l’uomo che, dopo le sorelle Giussani, possiamo definire il cuore dell’Astorina. Fumetto in 10 pagine piuttosto simpatico ed azzeccato, dove gli appassionati potranno scoprire cameo di volti noti, reali, non di fantasia. Uno lo anticipiamo noi, Alfredo Castelli, creatore (tra gli altri) di Martin Mystere, fumetto nominato anche nella storia. Così che in queste pagine ben tre editori di fumetti sono coinvolti, Astorina, Bonelli ed ovviamente la Panini.

La storia a fumetti è un piacevole intermezzo dell’album, che riparte successivamente con altri aspetti della storia di Diabolik, a partire dalle copertine, difficile sceglierne poche tra oltre 500. La pagina “matite e chine” è sicuramente pensata per gli amanti della Nona Arte nel suo insieme, meno per lettori saltuari e poco attenti. Senza andare troppo nei dettagli, con poche parole e qualche disegno in figurina, ecco svelato come nascono i disegni del “re del terrore”.

Primo viaggio all’estero dell’album è verso la Francia, dove nel 1997 viene realizzato un cartone animato pensato ad un pubblico giovane, non legato ai canoni classici del fumetto.

Diabolik e il cinema non è una novità recente, esiste il film di fine anni ’60 del regista Mario Bava. Da sempre, nelle fiere del fumetto, i collezionisti cercano gli albi a fumetti, così come le locandine di questo film. Al quale deve molto anche l’attuale produzione dei Manetti Bros, nonostante le scenografie accattivanti di una Bologna trasformata in Clerville. Lo spazio equamente diviso tra le due produzioni cinematografiche è un altro sintomo di quanto si sia voluto fare un album di insieme.

Un occhio di riguardo ai collezionisti ma anche ai curiosi è la parte successiva che naviga nel variegato mondo di Diabolik, tra chi negli anni ha voluto rendere omaggio attraverso l’arte, la satira, il fumetto alternativo e l’oggettistica, partendo da opere realizzate dagli stessi autori ed arrivando fino ai giorni nostri, tra statue, giochi da tavolo, tarocchi e mazzi di carte.

Se il viaggio in Francia delle pagine precedenti vi era piaciuto, Diabolik è stato stampato in diverse parti del mondo, ne vengono ricordate alcune: Israele, Grecia, Argentina, Messico, Danimarca, Turchia e le edizioni, molto rare, in tamil e cinese.

Prima delle pagine sopra citate, trova spazio il secondo fumetto presente nell’album, sempre da completare con le figurine sagomate. Storia interamente in bianconero grazie ai testi di Tito Faraci ed i disegni di Claudio Villa, tanti lo ricorderanno anche per le splendide copertine di Tex.

Novità è il coupon che si trova all’interno di ogni bustina, permette di partecipare ad un concorso per vincere una delle 60 sketch card disegnate dagli artisti attuali di Diabolik, alternandosi nel pocket e nei volumi speciali che trovate in edicola. Iniziativa lodevole, sul sito non è necessario iscriversi, basta inserire il codice (compreso di trattini) e solo in caso di vittoria saranno richiesti gli estremi per la spedizione.

A proposito di card, nell’edizione 2017 si potevano trovare sketch card uniche in fortunate bustine, ora quei disegni sono alla portata di tutti, diventando le 50 card da collezionare per completare l’album. Può sembrare una scelta di comodo, in realtà è estremamente apprezzabile. Invece di inventarsi card sul momento, perchè non utilizzare un patrimonio di disegni inediti che Panini si trovava già “in casa”? Se poi consideriamo che le card della collezione 2017 non erano particolarmente ben riuscite, ben vengano questi piccoli gioielli.

Tutto splendido? In buona parte sì, ci piace quando Panini, come altri editori, mette cuore, anima ed esperienza per creare un prodotto memorabile. I veri album di figurine sono in realtà questi, più dei classici sportivi, che sia chiaro collezioniamo anche noi, ma sono davvero poca cosa rispetto ad opere editoriali come questa. Peccato per alcune scelte inadatte per una collezione che si prospetta di grande successo. Il box con appena 36 bustine (con la beffa che la scatola è fatta per contenerne cinquanta), comprensibile per collezioni di basso profilo, ma incoerente in questo caso. Sperando soprattutto che le figurine si possano trovare anche tra un mese, a differenza di quelle di Spider-Man andate esaurite e, ad oggi, mai più ristampate. Nello stesso tempo in cui Panini ha invaso le edicole di prodotti che palesemente resteranno invenduti.

Ottimo il ritorno all’edizione cartonata per collezionisti, ad un prezzo (invariato rispetto a Diabolik 2017) in linea con la tiratura di 1000 copie. Un gesto che personalmente apprezziamo, il mercato ha stabilito che l’edizione cartonata “low cost” non ha dati di vendita incoraggianti per continuare, ma almeno i “duri e puri” possono essere soddisfatti. Raramente diamo informazioni sui prodotti esclusivi del sito Panini, ritenendo che devono essere le edicole e/o le fumetterie ad essere il punto di riferimento principale per il pubblico, ma in questo caso consideriamo comprensibile ed accettabile la scelta.

Noi poi, lo ammettiamo, siamo tra quelli che attaccano le figurine sull’album spillato per mantenere sigillata l’edizione limitata. Qualità della carta dell’album migliorata come già avevamo visto con le ultimissime produzioni Panini, forse e finalmente i magazzini si sono svuotati del lotto di carta improponibile.

(EN)


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