
EDICOLA NEWS: LE RECENSIONI nr. 147
in collaborazione con Edicola Birra Fumetteria
libro: Panini, storia di una famiglia (Minerva)
autore: Leo Turrini
prezzo di copertina: 18,00€
Di tanto in tanto ci piace realizzare recensioni anche di libri, quando ne vale la pena ed in questo caso la vale tutta. Perché è un libro sulla famiglia Panini, “quella vera”, quindi le nostre amate figurine ne sono co-protagoniste.
In una fase così complicata come quella attuale, leggere questo libro è un toccasana, parla di non porre limiti ai propri sogni ed alle proprie aspirazioni. La strada davanti non è mai semplice, la caparbietà e le capacità, doti non comuni, possono raggiungere obiettivi incredibili. Nonostante la miseria, la fame e la guerra.
Il libro di Leo Turrini, affermato e bravo giornalista, può essere suddiviso in tre grandi capitoli, abbiamo letto con attenzione e gusto le varie parti e ci siamo fatti le nostre idee.
Nella prima parte del libro la storia della famiglia Panini, di padre Antonio e mamma Olga, la vita difficile tra le due guerre, i sacrifici per portare avanti una famiglia estremamente numerosa. Spesso e sbagliando si ricorda solo i loro 4 figli maschi, ma un ruolo lo hanno avuto anche le 4 figlie. Ci torneremo. Leggendo la vita di Antonio Panini si sente che qualcosa, nonostante tutte le difficoltà, poteva accadere; forse le storie sono comuni a tante altre famiglie emiliane del periodo, ma qui come detto è la caparbietà a creare le condizioni, le capacità (no, non ci riferiamo a capacità economiche) e l’ingegno a fare il resto. Mamma Olga, la moglie di Antonio, è la chiave di tutto. Nel libro si capisce bene, sia in questa fase che nella successiva fino praticamente alla fine degli anni 80, quando l’azienda verrà venduta.
Bravo Turrini ad avere dato spazio nel libro anche alle donne di casa Panini, Olga ma anche le figlie e pure le nuore, spesso bistrattate in tante altre occasioni editoriali.
Nella seconda parte del libro il mito prende forma e qui si va oltre le classiche storie sempre raccontate, per esempio pochi ricordano che il primo approccio dei Panini al mondo delle figurine fu assolutamente disastroso. Ecco che torna in gioco la caparbietà, davanti a un fallimento la forza di andare avanti e di crederci ancora. Il libro è colmo di aneddoti, anche sugli album realizzati, per fortuna Turrini non si sofferma al solo calcio, fa spesso dei salti tra passato e presente rendendo il racconto davvero divertente ed emotivamente brillante. Qui troviamo il Calciatori, l’albo Sprint sul ciclismo, Uomini Illustri, Bandiere, Pinocchio (lo sceneggiato televisivo), fino a Sandokan e Star Wars. Ci troviamo a parlare di Mussolini, come di De Gasperi e del Partito Comunista. Emozionanti i riferimenti all’illustre “vicino di casa”: Enzo Ferrari.
Incredibile quanto la storia delle figurine è storia del nostro Paese ed oltre, quando leggerete alcune parti lo capirete molto bene. Da collezionisti restiamo sorpresi della mancanza di una parte dedicata ai grandi album su mondiali ed europei (a partire da Mexico 70) e più avanti negli anni 80 all’arrivo dei cartoni giapponesi, compreso il grande errore nel sottovalutare Goldrake lasciando la stampa ad un altro editore (eh si, anche i Panini sbagliavano!), di contro molto interessante il rapporto ben raccontato di Panini sia con Disney sia con la Rai, sia con i contatti esteri che poi diverranno fondamentali per la distribuzione del marchio nel mondo.
L’ultima parte lascia sorpresi, parla dei Panini e di quanto il loro apporto è stato fondamentale per la crescita della pallavolo in Italia, nonostante questo non portasse alcun ritorno alla azienda (se ci pensate, nonostante l’impegno dei Fratelli nel volley, non è mai stato realizzato un album sul campionato di pallavolo). Significativo lo spazio dedicato anche agli altri Panini, chi ha contribuito al mito pur non portando lo stesso cognome, persone fondamentali per la crescita dell’azienda.
Il libro si conclude col passaggio di consegne, la vendita a Maxwell, qui volutamente (pensiamo) non particolarmente approfondita. In realtà di quel periodo nessuno ne vuole parlare, tantomeno noi collezionisti che abbiamo quasi visto chiudere la “casa dei sogni”, la Marvel italiana! Turrini comunque affronta i motivi della vendita dell’azienda, aspetto che nel libro altrettanto bello di Umberto Panini è appena accennata.
Ecco, assieme a questo libro andrebbe letto anche quello di Umberto Panini “L’America è qua” (purtroppo fuori catalogo). Alcune parti sono simili ma molti aspetti sono differenti, naturalmente nel libro di Umberto è presente tutta la parte della vita in Venezuela, Turrini ha il compito non facile di parlare in un solo libro di tante persone e tutte meritevoli di un proprio spazio. Il risultato è più che soddisfacente.
Assolutamente incredibile che nessuno abbia ancora trasformato in una ficition o in un film la storia dei Panini. Si ha la sensazione che chi è succeduto alla famiglia, creatrice del marchio famoso in tutto il mondo, abbia poco interesse o quasi timore a parlare del passato, in realtà ben più interessante e magico degli ultimi 30 anni.
(EN)