edizione cartonata numerata + litografia 49,90€ (ESAURITO)
Il ritorno di Tex in casa Panini è una buona notizia, dopo l’album dei record di 8 anni fa, sono uscite successivamente in edicola delle collezioni collegate a proposte di altri editori e la qualità non è stata nemmeno lontanamente la stessa. Per forza di cose, con questa nuova collezione le aspettative erano piuttosto alte, non solo, il clamoroso album dei fumetti Disney, recensito qualche giorno fa, rendeva il tutto ancora più particolare e unico.
Meglio l’album di Tex o quello di Topolino? Ai collezionisti l’ardua sentenza, di base resta il concetto che è un piacere ed una gioia avere in contemporanea in edicola due album tra i migliori degli ultimi anni. Non vi è concorrenza possibile, anche all’interno della stessa Panini, quello che abbiamo davanti agli occhi è di un altro pianeta.
Prima di tutto la conferma di un formato uguale al precedente, evitando i disastri degli ultimi anni. Il brossurato con le tasche interne per le card è un must ed anzi sarebbe bello vederlo più spesso, almeno nelle collezioni dove si sa che una parte significativa degli acquirenti sono collezionisti attenti e pure esigenti. Le card con scatolina sono inguardabili.. ma questo lo abbiamo detto talmente tante volte che nemmeno Fausto Leali con “A chi” è stato riproposto in egual misura.
Andiamo fuori tema, l’album Calciatori Anteprima ha una continua evoluzione, perché non pensare il prossimo anno di realizzarlo in questo modo? Album brossurato con tasche interne dove custodire 54 card (sì, abbiamo considerato anche le limited) che potrebbe essere anche come un extra della collezione Adrenalyn. Idea forse folle, probabilmente impraticabile perché verrebbe schiacciata dalle due collezioni principali. Però.. chissà.. resta il fatto che il calcio, anzi lo sport in generale, per forza di cosa non può dare così tanto spazio alla fantasia ed alle idee dei grafici Panini come può accadere con gli album su fumetti, cartoni animati o altre tematiche. Sicuramente si divertono di più anche loro a pensarli ed a realizzarli, voi che dite?
Visto che siamo sul tema card, partiamo da questo punto. E’ simpatico notare che recensendo il non indimenticabile album dello Spider-Verse avevamo lanciato l’idea di fare delle card dove messe insieme creassero un disegno grande a 9 puzzle. Con Tex è accaduto! Il retro delle card è un omaggio in particolare alle copertine disegnate da Claudio Villa; per presentarle tutte, così come per quelle di Galeppini, servirebbe un album intero. Puzzle non presente nel lotto dalla C46 alla C50 che trovano spazio assieme alle quattro card limited edition.
Dettaglio curioso, a nostro parere le card sono impostate al contrario, dovrebbero essere C1,C2,C3 da sinistra a destra invece per avere i “poster” sono a destra a sinistra. La controprova è l’ultimo blocco, inserendola come le precedenti ci troviamo con una limited prima della C49 e C50. Deliri da collezionisti? Problemi nostri di matematica ed hanno ragione loro? Forse, ma se fosse così allora in tutti questi anni vuole dire che nelle tasche abbiamo messo card o figurine in senso sbagliato 🙂
Passando all’interno dell’album, possiamo notare una prosecuzione grafica, in buona parte, della collezione precedente, il che non è un male, visto che era ben riuscita. La copertina comunque può trarre in inganno, è incentrato interamente su Tex, del resto tutto parte dal ranger con la camicia gialla ed il foulard nero. Non vi è quindi una suddivisione in capitoli dei personaggi più noti, nemmeno dei quattro pard, ma dei riferimenti a quanto accade in 75 anni di fumetto, dal punto di vista del cowboy.
E’ una scelta precisa che, come scritto, prosegue quanto visto 8 anni fa, in alcune pagine vi è quasi una ripetizione ma in realtà ci sembra di potere affermare che Panini è stata ben attenta a non fare dei doppioni. Sempre a nostro parere si può comunque suddividere l’album in capitoli, più o meno ben definiti, che alla fine riescono a creare un risultato d’insieme di Aquila della Notte lungo sette decadi.
La prima parte dell’album è piuttosto azzeccata e molto simpatica, soprattutto quando si fa una carrellata sui numeri di Tex, fonte di dibattito anche tra appassionati. Premesso che il ranger è praticamente immortale, vi siete mai chiesti “ma quante volte è stato ferito Tex?!?“, ora potete trovare una risposta. In un mondo dei fumetti dove Superman è stato ucciso, Spider-Man clonato, a Batman hanno spezzato la schiena, incredibile che il nostro ranger sia scampato a ben 383 agguati che, nel mentre, con le ultime storie in edicola, possibile sia ancora più vicino ai 400!
La non presenza di pagine dedicate ai protagonisti principali della saga a fumetti, Mefisto a parte, non è propriamente un errore. Nel 2015 già dalle prime pagine Tex Willer, Kit Carson, Tiger Jack, Kit Willer erano messi più o meno sullo stesso piano, qui si ha l’impressione che anche i pard siano, per quanto importanti, solo dei comprimari.
Interessante quindi soffermarsi su altri soggetti, mettendo alla prova anche i lettori di lunga data. Tutti ricordano Lilith, la sposa di Tex uccisa dal vaiolo, già più complicato ricordare altri personaggi femminili, positivi o negativi che siano. Lodevole il tanto spazio dedicato al cavallo Dinamite che farà smuovere i cuori dei collezionisti meno giovani, forse grazie alla serie recente Tex Willer che propone un giovane ranger ed il suo amato quadrupede.
Le avevamo apprezzate nell’album di Zagor, un gradito ritorno anche le splash page con grandi disegni da completare con le figurine sagomate. Un plauso anche alla scelta, la qualità di queste pagine a dipinto ha davvero tutto il sapore del selvaggio west. A nostro parere restano inarrivabili le pagine con una impostazione simile che troviamo nell’album Disney, ma chiaramente il contesto è completamente diverso. Il primo di queste pagine speciali ripropone in un affresco buona parte del mondo di Tex, c’è da divertirsi a riconoscere tutti personaggi.
Figurine sagomate che vengono riproposte anche nella storia a fumetti inserita nell’album, curiosamente posizionata al centro e non nelle ultime pagine. Questo forse è l’anello debole di tutta la collezione, “Assalto al treno” è una storia lungi dall’essere inedita; sebbene non fa parte della serie classica che esce in edicola ogni mese, è già stata riproposta più volte. Qui il paragone con l’album Disney è senza storia, paperi e topi vincono a mani basse. Da considerare però che una storia breve western è forse meno efficace da realizzare e le storie di Tex hanno spesso canoni “rigidi” da seguire.
La parte successiva dell’album è un gioiello, il west è esistito davvero ed ha avuto protagonisti incredibili che sono diventati sia storie che icone del continente nord americano. Sin dall’inizio Tex ha incrociato personaggi realmente esistiti. Questo vale sia per gli indiani come Geronimo o Cavallo Pazzo, sia per i colonizzatori come Lincoln o il tristemente noto Generale Custer, oppure ancora gli eroi ed antieroi del vecchio west come Buffalo Bill e Butch Cassidy. Negli anni, leggendo le storie di Tex come quelle di Zagor (ambientate circa 40 anni prima), la Bonelli ha segnalato a quando faceva riferimento a fatti realmente accaduti. Nozione che abbiamo sempre molto apprezzato.
A proposito di storia, emozione particolare per le pagine che raccontano quella editoriale del ranger, da quel lontano settembre del 1948 in poi, sia raccontando l’essere Tex in tutti questi anni, sia anche l’evolversi del personaggio che non ha mai tradito se stesso ma che ha saputo anche confrontarsi con maestri della nona arte in volumi unici, grazie in particolare alla collana Tex Speciale, più nota dagli appassionati come “Texone” e successivamente in altre collane. Magnus, Kubert, Serpieri, se la lista dei fumettisti che hanno incrociato Tex nella loro vita è lunga, altrettanto è quella di chi per varie ragioni, anche per tempi diversi non pronti alle sperimentazioni, non ha potuto regalarci un sogno. Hugo Pratt o Will Eisner, ad esempio, ma la lista sarebbe infinita.
Ultime pagine che ripropongono in figurine alcune delle storie più amate di Tex, a partire dal mitico duello con El Muerto che ha fatto battere i cuori di generazioni di lettori e che aveva tanto sapore di quel genere cinematografico chiamato “western all’italiana” che ha regalato al mondo film entrati nell’immaginario collettivo, con la regia di Sergio Leone, Corbucci e tanti altri.
Naturalmente ognuno avrà le sue storie preferite, crediamo la scelta più che su quelle più significative, sia stata di coprire il più possibile le ambientazioni classiche dei fumetti di Tex. In questo modo troviamo anche personaggi molto amati come lo studioso di scienze occulte El Morisco, le avventure cittadine soprattutto a Chicago e San Francisco, un nemico storico sempre “di città” come la Tigre Nera, come le avventure nel Grande Nord. Non poteva mancare la celebre storia sul passato di Carson, magistralmente scritta da Boselli, curatore della serie da tanti anni. Volendo ci sarebbe stata bene anche una storia classica di Tex e gli indiani, spesso vittime di soprusi ed ingiustizie; saremmo quindi tornati indietro di 50 anni ed oltre ma “Sangue Navajo” con i disegni del mitico Galep resta uno dei punti più alti dell’intera saga.
Un album magistrale, ben realizzato, non sempre è detto che l’incontro tra due colossi dell’editoria italiana possa portare a risultati soddisfacenti. Si poteva fare qualcosa di diverso? Probabilmente sì, ma apprezziamo questo senso di continuità col passato. Chi non ha il primo album si può godere una collezione ben sopra la media, chi ha anche il primo non avrà la sensazione di qualcosa già visto. Ora è lecito chiedere a Panini e Bonelli di non aspettare altri 8 anni per un nuovo album; magari di Mister No pensando al classico, di Dylan Dog pensando al più recente (fumetto che comunque ha già più di 30 anni) o chissà un Zagor bis.
Resta poi il rammarico, nonostante il passare degli anni, che Panini non abbia voluto distribuire in Italia lo splendido album realizzato per i 60 anni di Asterix, che potete trovare nell’edizione cartonata francese. Paura di un flop? Onestamente avrebbe sicuramente riscosso più successo di album come Cocomelon o l’ultimo dei Dinsieme.
Grazie fumetti, grazie figurine, grazie di esistere e di aiutarci a riempire le giornate anche con momenti di svago e piacere, oltre a farci trascinare dall’onda dei ricordi, perché Tex è anche storia e pure tradizione del nostro Bel Paese.
“Houston, abbiamo un problema”. Poche settimane fa abbiamo recensito con un certo entusiasmol’album celebrativo dei 60 anni di Spider-Man, additandolo a potenziale album dell’anno nella nostra classifica 2022, lasciandoci solo col dubbio che, chissà, c’era ancora tempo, anche in casa Panini, per superare una già ottima collezione. Attenzione, forse ci sono davvero riusciti.
Diabolik è un personaggio icona del fumetto, non solo italiano, ha un seguito di fan fedeli e centinaia di migliaia di persone, sia uomini che donne, bene ricordarlo, che lo hanno letto e che magari, anche a distanza di anni, se capita di rifarlo, non si tirano indietro. Infine ci sono i collezionisti, Diabolik ne ha tanti, grazie anche al suo fan club tra i più longevi e attivi in Italia.
Questo album è per tutti loro, meglio, per tutti noi. E’ un album che trasuda mito e passione, curiosità e storia del fumetto, un lavoro sicuramente fatto a 4 mani, dove l’editore Astorina si è messo al tavolo con lo staff Panini, che di figurine ne sanno giusto un po’ ed hanno pensato “creiamo qualcosa di cui andare orgogliosi” e che, anche o soprattutto, sia un omaggio non solo al fumetto ma al suo affezionato pubblico.
Il risultato è ottimo, già l’album precedente si era dimostrato un buon prodotto, questo lo supera, ampiamente, pur mantenendo una linea editoriale molto simile. Stesso numero di figurine, stesso formato delle stesse, speciali sempre argentate e brillanti, le sagomate.
L’impostazione enciclopedica dell’album la si nota sin dalle prima pagine, dove troviamo riferimenti alla nascita del personaggio, ai grandi attori dell’epoca dai quali è stato preso spunto, come sempre accade, almeno fino a pochi anni fa, con i personaggi del fumetto italiano. Sapevate che la bellissima Eva Kant prende ispirazione dalla principessa di Monaco Grace Kelly?
Sono disegni interessanti, dove traspare anche un tratto acerbo, un Diabolik alle prime armi anche per i fumettisti che lo seguiranno negli anni. Del resto è prassi per tutti i personaggi dei comics, provate ad andare a vedere le prime storie dei supereroi, di Tex, di Asterix o anche dei Peanuts.
Interessanti le pagine dedicate ai singoli protagonisti, incredibile come un fumetto possa durare senza in realtà uscire dagli schemi creati sin dagli anni ’60, rinnovandosi certamente, ma non rinnegandosi. Ecco quindi la doppia coppia, Diabolik e Eva Kant, Ginko e Altea. Per ognuno di loro una carrellata attraverso anche le interpretazioni dei vari disegnatori. A questa non poteva che aggiungersi, naturalmente, la mitica Jaguar, dove trova spazio anche la sua alter ego, la Citroen DS dell’ispettore.
Apprezzabile in generale la sceltadelle stesse figurine, un lavoro sicuramente non semplice, tantomeno immediato. Troviamo immagini che per tanti sembreranno anche inedite, non è una scelta di comodo, è una opportuna volontà di raccontare il personaggio, dai suoi inizi, arrivando fino ai tempi dell’Isola di King, quando ancora Diabolik non era .. Diabolik.
Nell’album troviamo ben due storie a fumetti, da completare con le figurine sagomate, un impegno extra per attaccarle correttamente, bene. La prima di queste storie è inedita, scritta da Mario Gomboli, l’uomo che, dopo le sorelle Giussani, possiamo definire il cuore dell’Astorina. Fumetto in 10 pagine piuttosto simpatico ed azzeccato, dove gli appassionati potranno scoprire cameo di volti noti, reali, non di fantasia. Uno lo anticipiamo noi, Alfredo Castelli, creatore (tra gli altri) di Martin Mystere, fumetto nominato anche nella storia. Così che in queste pagine ben tre editori di fumetti sono coinvolti, Astorina, Bonelli ed ovviamente la Panini.
La storia a fumetti è un piacevole intermezzo dell’album, che riparte successivamente con altri aspetti della storia di Diabolik, a partire dalle copertine, difficile sceglierne poche tra oltre 500. La pagina “matite e chine” è sicuramente pensata per gli amanti della Nona Arte nel suo insieme, meno per lettori saltuari e poco attenti. Senza andare troppo nei dettagli, con poche parole e qualche disegno in figurina, ecco svelato come nascono i disegni del “re del terrore”.
Primo viaggio all’estero dell’album è verso la Francia, dove nel 1997 viene realizzato un cartone animato pensato ad un pubblico giovane, non legato ai canoni classici del fumetto.
Diabolik e il cinema non è una novità recente, esiste il film di fine anni ’60 del regista Mario Bava. Da sempre, nelle fiere del fumetto, i collezionisti cercano gli albi a fumetti, così come le locandine di questo film. Al quale deve molto anche l’attuale produzione dei Manetti Bros, nonostante le scenografie accattivanti di una Bologna trasformata in Clerville. Lo spazio equamente diviso tra le due produzioni cinematografiche è un altro sintomo di quanto si sia voluto fare un album di insieme.
Un occhio di riguardo ai collezionisti ma anche ai curiosi è la parte successiva che naviga nel variegato mondo di Diabolik, tra chi negli anni ha voluto rendere omaggio attraverso l’arte, la satira, il fumetto alternativo e l’oggettistica, partendo da opere realizzate dagli stessi autori ed arrivando fino ai giorni nostri, tra statue, giochi da tavolo, tarocchi e mazzi di carte.
Se il viaggio in Francia delle pagine precedenti vi era piaciuto, Diabolik è stato stampato in diverse parti del mondo, ne vengono ricordate alcune: Israele, Grecia, Argentina, Messico, Danimarca, Turchia e le edizioni, molto rare, in tamil e cinese.
Prima delle pagine sopra citate, trova spazio il secondo fumetto presente nell’album, sempre da completare con le figurine sagomate. Storia interamente in bianconero grazie ai testi di Tito Faraci ed i disegni di Claudio Villa, tanti lo ricorderanno anche per le splendide copertine di Tex.
Novità è il coupon che si trova all’interno di ogni bustina, permette di partecipare ad un concorso per vincere una delle 60 sketch card disegnate dagli artisti attuali di Diabolik, alternandosi nel pocket e nei volumi speciali che trovate in edicola. Iniziativa lodevole, sul sito non è necessario iscriversi, basta inserire il codice (compreso di trattini) e solo in caso di vittoria saranno richiesti gli estremi per la spedizione.
A proposito di card, nell’edizione 2017 si potevano trovare sketch card uniche in fortunate bustine, ora quei disegni sono alla portata di tutti, diventando le 50 card da collezionare per completare l’album. Può sembrare una scelta di comodo, in realtà è estremamente apprezzabile. Invece di inventarsi card sul momento, perchè non utilizzare un patrimonio di disegni inediti che Panini si trovava già “in casa”? Se poi consideriamo che le card della collezione 2017 non erano particolarmente ben riuscite, ben vengano questi piccoli gioielli.
Tutto splendido? In buona parte sì, ci piace quando Panini, come altri editori, mette cuore, anima ed esperienza per creare un prodotto memorabile. I veri album di figurine sono in realtà questi, più dei classici sportivi, che sia chiaro collezioniamo anche noi, ma sono davvero poca cosa rispetto ad opere editoriali come questa. Peccato per alcune scelte inadatte per una collezione che si prospetta di grande successo. Il box con appena 36 bustine (con la beffa che la scatola è fatta per contenerne cinquanta), comprensibile per collezioni di basso profilo, ma incoerente in questo caso. Sperando soprattutto che le figurine si possano trovare anche tra un mese, a differenza di quelle di Spider-Man andate esaurite e, ad oggi, mai più ristampate. Nello stesso tempo in cui Panini ha invaso le edicole di prodotti che palesemente resteranno invenduti.
Ottimo il ritorno all’edizione cartonata per collezionisti, ad un prezzo (invariato rispetto a Diabolik 2017) in linea con la tiratura di 1000 copie. Un gesto che personalmente apprezziamo, il mercato ha stabilito che l’edizione cartonata “low cost” non ha dati di vendita incoraggianti per continuare, ma almeno i “duri e puri” possono essere soddisfatti. Raramente diamo informazioni sui prodotti esclusivi del sito Panini, ritenendo che devono essere le edicole e/o le fumetterie ad essere il punto di riferimento principale per il pubblico, ma in questo caso consideriamo comprensibile ed accettabile la scelta.
Noi poi, lo ammettiamo, siamo tra quelli che attaccano le figurine sull’album spillato per mantenere sigillata l’edizione limitata. Qualità della carta dell’album migliorata come già avevamo visto con le ultimissime produzioni Panini, forse e finalmente i magazzini si sono svuotati del lotto di carta improponibile.
(EN)
SATANIK – tutte le copertine (Gazzetta dello sport)
EDICOLA NEWS: LE RECENSIONI nr. 258
in collaborazione con Edicola Birra Fumetteria album: Satanik – Tutte le copertine (La Gazzetta dello Sport) figurine: 231 (1-231)
album e prime 4 figurine: 5,99€ allegato a Satanik a colori nr. 1
uscite successive: 6,99€ a volume per 70 previste
Prevedibile che dopo Kriminal anche Satanik avesse la sua collana dedicata e conseguente album di figurine. I due personaggi creati da Max Bunker e Magnus sono storia del fumetto italiano, interessante che a distanza di tanti anni ci sia ancora interesse che porti a queste novità editoriali.
Discutibile la scelta del colore, che potrebbe avere un senso se la colorazione fosse fatta da un team collegato alla storia del personaggio, che lo conosce. Qui è semplice colorazione che è un pugno nello stomaco al lavoro in bianco e nero. Certamente ognuno ha i suoi gusti, ma se un prodotto nasce in bianco e nero tale deve rimanere, salvo, appunto, non vi sia l’intervento di esperti o appassionati.
Il commento sulla scelta editoriale è legato alla considerazioni di avere davanti un’occasione mancata. Come per Kriminal, se siete interessati al solo album di figurine la spesa totale è impegnativa. Sebbene più abbordabile rispetto al “teschio”, semplicemente perchè la serie a fumetti di Satanik ha molti meno numeri.
L’album è comunque interessante, le copertine anni ’70 sono piccole opere d’arte, basti pensare a quelle realizzate da Luigi Corteggi, visto all’opera anche, per esempio, con le copertine del Piccolo Ranger della Bonelli. L’impostazione dell’album è semplice ma efficace, le figurine fanno la loro parte.
Peccato solo per la scelta editoriale, come opera preferiamo quelle precedente in cartonato, più fedele all’originale. Only for true fans o chi si vuole semplicemente leggere la saga di Satanik senza cercare gli albi originali, rari e molto più costosi, senza preoccuparsi troppo della qualità della stampa.
(EN)
KRIMINAL – Tutte le copertine (Gazzetta dello Sport)
EDICOLA NEWS: LE RECENSIONI
nr. 129
in collaborazione con Edicola Birra Fumetteria album: Kriminal – Tutte le copertine (La Gazzetta dello Sport) figurine: 419 (1-419)
album e prime 4
figurine:4,90€ allegato a Kriminal a colori nr.1
uscite successive: 5,99€ a volume per 114 previste
commento: se
chi era interessato al solo album si è lamentato con Tex o il recente Holly
& Benji, qui davvero è impensabile (perlomeno folle) pensare di seguire la
collana solo per le 419 figurine, alla fine dei conti la spesa finale è quasi
800 euro! Con un po’ di fortuna e tanta pazienza e talvolta accontentandosi a
quella cifra si può provare ad acquistare la serie a fumetti originale.
Perlomeno
tutti i numeri con le copertine di Luigi Corteggi, infatti la serie Kriminal
oltre a splendide storie (alternate ad altre dimenticabili, soprattutto nell’andare
avanti della collana) aveva il dono delle copertine realizzate da questo
grandissimo illustratore, autentici dipinti che tuttora restano di una bellezza
incredibile.
Non esiste
un album di figurine su Kriminal precedente, sicuramente la soluzione di
riprendere tutte le copertine è azzeccata, ma bisogna proprio essere fanatici.
Fanatici delle figurine soprattutto, perché se l’interesse è legato alle
copertine esistono già pubblicazioni con tutte le copertine di Kriminal.
Per chi non conoscesse il personaggio, vi invito invece a farci un serio pensierino, resta un fumetto di grande qualità, realizzato dalla premiata ditta Magnus&Bunker, davvero in grande spolvero; Alan Ford a parte, raramente hanno raggiunto livelli così alti.
In realtà
anche la scelta del colore è opinabile, personalmente non capisco il motivo che
spinge a fare questi prodotti, sicuramente esiste un pubblico che preferisce il
colore ma in questo caso, come in tantissimi altri, è un qualcosa di meccanico “spruzzato”
su un opera che nasce in bianco e nero ed in bianco e nero mantiene il suo
fascino.
figurine: 124 (1-120, A-D) bustine: distribuite nei supermercati Carrefour SOLO in Francia album: cartonato, in vendita solo nei supermercati Carrefour francesi
commento: C’EST MAGNIFIQUE!!!
Importante premessa: chi scrive è di parte, amo e leggo i fumetti di Asterix sin da bambino e vado fiero della mia collezione completa. Proprio ed anche per questo, l’album uscito solo per il mercato francese, è un MUST da avere.
Asterix è il più importante e diffuso fumetto della scuola franco-belga, il suo nome in Francia è paragonabile a quello di Mickey Mouse negli Usa, cimentarsi in un album dedicato ai galli è quindi un’operazione monumentale e Panini France ha colto nel segno.
L’album ripercorre tutte le avventure dei nostri eroi, come molti saprete sono celebri i viaggi di Asterix e Obelix (talvolta accompagnati da Idefix e Panoramix), in questo album li ritroviamo tutti, dai celti ai britanni, dagli egiziani ai corsi, dagli elvetici ai goti, ecc. con naturalmente una parte importante dedicata ai “nemici” romani.
Attaccare le 124 figurine, seppure sembrano poche, è assolutamente uno spasso ed anche un impegno. Tantissime le sagomate che vanno apposte in modo perfetto sopra le immagini, il taglio è di ottima qualità, non ho riscontrato errori in tal senso. Nelle figurine classiche rettangolari troviamo anche delle speciali argento e di raso (fichissime).
Non solo, l’album è pieno di informazioni, giochi, quiz e dulcis in fundo due ministorie a fumetti, la cui prima, a memoria, mi sembra inedita (rappresenta Obelix ed Asterix da giovani dentro il villaggio) ma potrei anche sbagliare.
L’album NON è distribuito fuori dalla Francia ed essendo un prodotto Panini/Carrefour, come tutti i precedenti casi, difficilmente sarà disponibile on line sul sito Panini successivamente.
I 60 anni di Asterix sono tuttora in corso, chissà che il Direttore Antonio Allegra e Panini Italia Figurine Panini non ci stupiscano facendo uscire un album durante la prossima edizione di Lucca Comics & Games. Sarebbe un regalo bellissimo per i milioni di appassionati, ma temo resterà solo un sogno (ed anche nel caso sarebbe un prodotto differente da questo).
Può essere un album, non destinato alle edicole e distribuito solo in Francia, l’album dell’anno? Si!